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Channel: le Malvestite » l’amore ai tempi delle malvestite
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La mente di Federico Moccia è la Matrice e la nostra realtà è spacciata

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Sabato pomeriggio sono andata alla inaugurazione del negozio di Federico Moccia e ho capito che non abbiamo capito niente: quelle fantasie rincitrullite che ci sono nei suoi romanzi e nei suoi film, le vicende bislacche di un mondo alieno fatto di oggetti e desideri che esistono soltanto nella immaginazione di un morboso anzianotto ignorante e tonto, io l’ho capito sabato pomeriggio, non si tratta semplicemente del cattivo racconto di una realtà che non esiste, ma è invece un progetto di conquista della realtà,

Questo negozio che si chiama Amori Concept Store (sito) è un’invenzione stupidissima di quelle che ci si aspetterebbe di trovare dentro un romanzo o dentro un film di Federico Moccia, un negozio che è insieme boutique e cartolaio e bar e pozzo dei desideri e discoteca e ritrovo per writer bimbominkia dei cessi pubblici, non ci si aspetterebbe certo di ritrovarlo materializzato nella realtà, come non ci si aspetta di trovare nella realtà qualcosa che somigli ai cubisti laureati in ingegneria aerospaziale o ai surfisti che s’intubano nei cavalloni di Civitavecchia o ai DJ che scratchano Laura Pausini o all’autoscontro clandestino con le macchinette per minorenni o alle finestre dell’Empire State Builiding che lampeggiano proposte di matrimonio (citando da qui e qui), sono tutti sgorbiacci assurdi che non esistono nella realtà perché non possono esistere, sono troppo stupidi per esistere – eppure, ecco, sabato pomeriggio l’invenzione stupidissima s’è materializzata, la fantasia di Federico Moccia conquista un pezzetto di realtà,

e vi dico com’è: seminterrato, minuscolo e claustrofobico, cunicolare, squallidamente spoglio, i soffitti bassi bassi coperti di palloncini a forma di cuore, la musica assordante, le luci blu e rosse, gli schermi al plasma coi video di Alessandra Amoroso, il DJ che ripete “siamo qui per presentare Amori una nuova percezione di vita“, i corridoi strettissimi coi vestitacci deformi griffati Amore 14 appesi qua e là sui mobiletti di plastica, le frecce Comic Sans sui muri che indicano l’angolo deserto del bancone bar cioccolateria, i ragazzini appiattiti lungo le pareti senza niente da fare se non scuotere la testa a tempo e facebookare messaggini sul cell, un cagnetto mosca che si nasconde spaventato dentro una Louis Vuitton, la sala del pozzo dei desideri (pietre finte di polistirolo e secchiello di stagnola – ci si lancia la monetina e si esprime un desiderio),

il ripiano cartolibreria coi gadget quaderni diari penne cineserie varie lowcost e una copia ciascuno dei romanzi di Federico Moccia e un paio di succedanei vampireschi (niente Twilight), la sala cesso pubblico con le pareti bianche intonse per i disegni e le dediche e i messaggi d’amore (Federico Moccia in persona ha scritto il primo “se ti chiedessi di credere a una cosa impossibile ci crederesti?” e una bimbominkia subito sotto ha aggiunto in stampatello gigantesco “SIIIIIIIIII!!!!!!!!”), fuori all’esterno la baby biondina quarantenne e il demi-Scamarcio protagonisti del film Amore 14 se ne stanno ingobbiti sul cofano di una macchina e ciucciano muti una Marlboro Light dietro l’altra, e poi c’è lui per dieci minuti, il vermone con la cuffietta di lana che firma gli autografi alle ragazzine che vanno su a sbaciucchiarselo e a fargli le feste,

e se ti iscrivi alla community online Mr. Amore – ci sono le hostess apposta che ti aiutano a compilare la richiesta – ti scegli un nickname e te lo stampi sotto il disegnino del cuore con le alette (che è il simbolo di Mr. Amore) e poi te lo appiccichi sulla maglietta e ci vai in giro (puoi appiccicarlo sulla borsa, sulla portiera della macchinetta – “dovunque”!), così quando saremo un milione ad andare in giro col nick di Mr. Amore nessuno avrà più problemi di timidezza, se incroci un altro della community che ti piace e non sai come abbordarlo, facilissimo!, c’è il servizio SMS apposta col numero a pagamento “scrivi il nick di chi ti piace e gli recapitiamo noi sul suo cell il tuo messaggio d’amore”, grazie Mr. Amore.

Io sono scappata dopo trenta secondi, ma sono sicura che il DJ a un certo punto si è messo a scratchare Laura Pausini. Addio un altro pezzetto di realtà.


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